Amici, compagni, colleghi
il Centro Frantz Fanon è stato aperto nella primavera del 1996 all’interno del Servizio sanitario nazionale italiano. Dal 2002 operava in modo stabile in collaborazione con il Dipartimento di Salute mentale e offriva consulenze e percorsi di cura gratuiti agli immigrati e alle loro famiglie, affetti da vulnerabilità psicologica e disagio psichico, e a rischio di una deriva sociale spesso implacabile. Avevamo quattro stanze in cui poter accogliere i pazienti. Il 15 gennaio 2013, l’Azienda sanitaria pubblica presso cui operavamo ha deciso – per scelte che denunciano interferenze politiche di stampo leghista – di chiudere l’esperienza. Sebbene l’Azienda abbia dato in appalto il Servizio ad una nuova cooperativa, nessuno dei 250 pazienti che avevamo in carico è stato seguito dai nuovi colleghi (c’è da chiedersi cosa facciano, chi seguano e come intervengano nella situazioni di disagio e deriva). Dovevamo continuare a seguire i pazienti, senza più un luogo dove poterli accogliere. Per questo, senza indugio, abbiamo affittato una nuova sede, nel Centro di Torino, (quasi) davanti al Comune, ben visibili e vivi!
Abbiamo deciso di affrontare delle spese per noi insostenibili. Per ora, siamo riusciti a ristrutturare i locali e a pagare regolarmente l’affitto.
Aver difeso in questi diciassette anni di impegno clinico il diritto alla salute mentale per questi cittadini-non-cittadini è sembrato ad una certa classe dirigente sconveniente, politicamente scomodo: aver sottolineato che la sofferenza psichica non è riconducibile per intero a difficoltà personali (non partecipando alla logica diagnostica imperante volta a de-politicizzare il disagio: disturbi dell’adattamento, disturbi post traumatici da stress, psicosi acute…) ma che essa insorge ai margini di una “situazione migratoria” caratterizzata da leggi inique, politiche discriminatorie, economie della violenza (dentro e fuori le stesse comunità di immigrati) è risultato semplicemente inaccettabile.
I Funzionari che hanno bloccato i finanziamenti per il Centro Fanon si sono premurati di farci sapere che siamo stati troppo dalla parte di immigrati e dei rifugiati, e troppo poco al fianco delle Istituzioni.
Non per niente abbiamo scelto di seguire l’insegnamento clinico di Frantz Fanon
Queste sono le ragioni per cui lanciamo un appello di sostegno alle nostre attività, sperando che possiate a vostra volta diffonderlo.
Grazie!