Campi di (alien)azione – Seminario

Storie di vita di rifugiati e memorie dei luoghi che abitano

Seminario 
26 May 2014 10:30, 
Campus Luigi Einaudi,
Lungo Dora Siena 100, Torino.

Primo seminario del ciclo “Ripensare l’agenda mediterranea al di là del prisma demografico”

In un’epoca in cui gli studi demografici sulla popolazione costituiscono una premessa e un punto di appoggio per le decisioni politiche – insieme a una crescente burocratizzazione della vita quotidiana – la comprensione su ampia scala delle relazioni tra Stato e cittadini avviene sempre più attraverso termini quali “classe di popolazione”, o “numerosità dei contingenti”.

Anche le decisioni politiche assunte in area mediterranea si appoggiano sulle rappresentazioni demografiche dei problemi politici. Nel corso di un convegno sulle Politiche dell’Immigrazione per l’Europa, il 3 aprile 2014 il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ha dichiarato: “Secondo le nostre informazioni, in Nordafrica ci sono tre le 300 e le 600 mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo [..]. Noi ci batteremo affinché l’Europa difenda le frontiere. Lo strumento c’è, si chiama Frontex, va potenziato”.

L’analisi della situazione migratoria è particolarmente rivelatrice delle contraddizioni che caratterizzano le contemporanee politiche dell’assistenza e il “paradigma umanitario-compassionevole”. Conteggio e classificazioni degli individui sono preliminari alle forme del controllo e alle politiche dell’inclusione (o, viceversa, dell’esclusione). È evidente quanto le politiche europee sull’immigrazione e l’asilo si strutturino massicciamente proprio attorno a una preliminare operazione di classificazione degli individui: i dispositivi burocratici che regolano l’accoglienza o l’espulsione dei cittadini stranieri, le pratiche e i discorsi che concernono le vittime di violenza e il diritto all’accoglienza costituiscono un laboratorio unico per investigare le trasformazioni dello stato neo-liberale e la disciplina dell’alterità che lo contraddistingue.

Sono proliferate in questi anni esperienze di ricerca o di intervento volte a far parlare diversamente i dati: cosa si cela dietro le statistiche? Cosa rivelano i numeri e le categorie? Tanto dentro le reti istituzionali quanto negli spazi informali, operatori sociali e ricercatori hanno esplorato modalità originali di vivere ed abitare i luoghi, costruire spazi di condivisione e memoria, esercitare diritti umani primari. Il seminario costituisce un momento di confronto e di dialogo tra dispositivi e pratiche dell’accoglienza.

Interverrà Michel Agier, antropologo, EHESS, già membro del CA di Médecins Sans Frontières.

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