The Issue of Syrian Refugees in Lebanon: Perceptions, Impact and Challenges

Seminario

Martedì 11 febbraio 2014 – ore 11.00 
CLE di Torino – Aula 3D233 – 3° piano
Ingresso libero

L’evoluzione della guerra civile in Siria è sempre più caotica e imprevedibile non soltanto dal punto di vista politico ma, soprattutto per le gravi ripercussioni che la recrudescenza delle violenze sta avendo sul terreno. Una delle più tragiche ed evidenti è, senza dubbio, la massiccia ondata di profughi siriani che ha investito e continua ad investire i paesi limitrofi. Dalla Turchia al Libano passando per l’Iraq i profughi siriani hanno ormai prodotto una vera e proprio emergenza umanitaria a livello internazionale sebbene si parli molto poco della loro situazione essendo i dati disponibili assai scarsi.

La situazione appare particolarmente preoccupante in Libano. Qui l’afflusso massiccio di profughi siriani, in maggioranza musulmani sunniti, rischia di provocare un’alterazione del delicato equilibrio confessionale raggiunto faticosamente dopo gli accordi di Doha del 2008 esacerbando le già forti tensioni esistenti tra sunniti e sciiti. I profughi siriani si concentrano, infatti, maggiormente in alcune regioni settentrionali del paese laddove non solo sono presenti importanti sacche di povertà ma anche dove le rivendicazioni anti-siriane sono state più forti a partire specialmente dal periodo del cosiddetto “protettorato” siriano sul Libano (ma anche dopo). Questo ha portato i sunniti libanesi presenti nel nord del paese, in particolare nell’area di Tripoli, non solo a schierarsi, contro Assad a favore dei ribelli siriani, ma anche a fomentare lo scontro aperto contro la minoranza alauita (sciita) presente nella regione e a porsi apertamente contro la forza di governo attualmente più forte in Libano, ossia Hizbullah. Tale situazione si innesta all’interno di un quadro politico nazionale e regionale sempre più interrelato che vede da un lato, in Libano, la perdita di centralità delle forze moderate sunnite legate al partito al Mustaqbaldi SaadHaririe l’emersione di gruppi più radicali (legati anche alle reti radicali transnazionali in particolare quelle attive in Nord Africa); dall’altro lato una ridefinizione degli assetti regionali che sembrano sempre di più alimentarsi dalla tensione tra sciiti e sunniti. Infine la presenza dei profughi siriani in Libano alimenta tensioni interne mai sopite in quanto rammenta ai libanesi un’altra ondata d profughi, quella palestinese, la cui presenza sul territorio libanese ha contribuito non poco allo scoppio della guerra civile.

La relazione di Daniel Meier si basa su uno scritto che sarà pubblicato nel 2014 sulla rivista Oriente Moderno in un numero monografico dedicato al Libano. Si tratta dei risultati di un progetto di ricerca che ha visto la collaborazione di studiosi libanesi ed europei. Il numero speciale sarà curato da Rosita Di Peri. A partire dunque dal breve quadro delineato il seminario di ricerca si propone, prendendo le mosse dalla relazione di Daniel Meier,di ragionare sulla questione dei profughi in un senso più ampio coinvolgendo studiosi che possono offrire un apporto originale sul tema (sebbene non strettamente legata agli area studies). Il seminario intende dunque affrontare la questione da una prospettiva politologica (con l’intervento di Di Peri che tratterà gli aspetti geo-politici e interni), geografica (con l’intervento di Alberto Vanolo che avvierà una riflessione sulle trasformazioni territoriali e urbane che la presenza di profughi può indurre in un territorio) e antropologica (con l’intervento di Roberto Beneduce che offrirà una prospettiva legata alla dimensione dell’ “essere profugo”). L’obiettivo è di fare chiarezza su un fenomeno molto mediatizzato ma in fondo poco conosciuto e sulle sue innumerevoli sfaccettature affrontandolo da prospettive disciplinari e metodologiche differenti. Il seminario sarà coordinato da Stefano Ruzza, studioso di conflitti con una prospettiva internazionalistica.

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