Formazione 2025-2026
Campi di ricerca e formazione per un’etnopsichiatria critica
Avviare un percorso di formazione significa rimettere in moto un pensiero collettivo, ripensare vocabolari e chiedersi come realizzare insieme ciò che il Centro Fanon, fin dal primo giorno della sua nascita, ha tentato di costruire: un progetto animato da una sottile arte della differenza.
Troppo spesso il campo dell’etnopsichiatria è stato ridotto, non solo in Italia, a un flebile vagito di cura nel quale sarebbe diventato facile trovare chi si prestava a intonare litanie sul rapporto tra “cultura e psicopatologia” o presentare vignette cliniche al limite del folklorico. Si continua ancora oggi a usare un linguaggio che parla di “tradizione”, “origine”, “miti” dentro fenomenologie esauste e depoliticizzate. Anche quando ci si appropria dei nuovi lemmi alla moda, lo si fa senza portare sino in fondo le conseguenze di scelte terminologiche, epistemologiche o politiche. Dal canto loro, anche i movimenti di affermazione di un orgoglio nero, arabo, femminista, transfemminista sono esposti al rischio di riprodurre mondi manichei, divisi, alienati quando fanno l’economia di un’analisi rigorosa (e dunque inevitabilmente dolorosa) delle
ambivalenze al cuore di ogni processo di trasformazione della sofferenza.
Quello che qui proponiamo è un percorso che intende assumere criticamente i nodi di un discorso oggi minato, un percorso che pone una domanda preliminare (chi si sente autorizzatə ad affermare di aver chiaro e saper trasmettere che cosa sia la “cultura”, la “differenza culturale”, il “malessere dell’Altro”?) prima di interrogare che cosa sia il “sintomo” e che cosa significhi curare.
Insegnare, educare, “addestrare” all’etnopsichiatria non significa accontentarsi di ripetere qualche concetto, citare qualche autore, riprendere qualche esperienza imbastendo un generico assemblaggio di modelli; né è piegare esperienze e saperi altri al lessico e alle forme delle nostre pratiche ordinarie, rivitalizzate semmai con un tocco di alterità culturale. Significa per noi tessere un discorso in grado di attraversare i diversi campi del lavoro clinico e politico, senza eludere
nessuna delle contraddizioni che lo definiscono. È questa l’arte del montaggio, possibile quando si voglia capire che cosa fare delle proprie formazioni precedenti, delle scuole di psicoterapia o dei master in studi della migrazione già
frequentati: in altre parole, come far interagire modelli teorici e pratiche con un’etnopsichiatria clinica critica-dinamica-radicale che interroghi e trasformi.
Se ritenete che alcune delle questioni qui tratteggiate vi interpellino e siano anche le vostre, che sia arrivato il momento di accettare la sfida che tali domande dischiudono provando a svilupparle senza farle più tacere, possiamo allora tentare insieme di costruire dispositivi di cura in grado di rispondere ai bisogni teorici così come alle domande di aiuto del nostro tempo. Ciò che si intende promuovere è un pensiero critico, deciso a mettere in discussione stili di cura e categorie egemoniche per inventarne di altri (non necessariamente “originali”, perché non c’è nel nostro progetto alcuna pretesa di innovazione). Non si trasmetteranno nuove tecniche, né si insegneranno nuovi test (“culturalmente” compatibili e “metodologicamente” adattati, come vogliono ormai tutti coloro che continuano a fare un uso coloniale della conoscenza); non si presenteranno “buone pratiche” né dispositivi prêt-à-porter. Non si cesserà tuttavia di parlare di saperi incarnati, consapevoli della storia di esperienze alternative, rivolte a immaginare una pratica clinica situazionale.
Roberto Beneduce & Simona Taliani

Informazioni
Il laboratorio di etnopsichiatria è aperto a un massimo di 30 iscritti, con tipi diversi di formazione ed esperienze professionali pregresse.
La ILLAS – Saperi in divenire srls metterà a disposizione:
- 2 borse di studio (che copriranno i costi di iscrizione) per operatori e operatrici del privato sociale con contratti a tempo determinato o precari;
- 2 borse di studio (che copriranno i costi di iscrizione) per mediatori e mediatrici con contratti a tempo determinato o precari.
Si prevedono momenti di lavoro in plenaria alternati a lavori in sottogruppi (gruppi di lettura). Si richiede una partecipazione attiva, attraverso la discussione di esperienze di ricerca, educative e/o cliniche per i momenti di supervisione.
Il programma si distribuisce su due anni, tra marzo 2025 e dicembre 2026, alternando momenti di formazione ad altri di supervisione. Si prevedono 4 fine settimana di formazione all’anno (marzo, maggio, ottobre, dicembre) e 1 incontro residenziale che sarà organizzato a Entracque presso un rifugio alpino (ciascun partecipante sceglierà a quale settimana iscriversi nel periodo compreso tra giugno e settembre).
L’impegno previsto di formazione e di supervisione è di 70 ore annue, suddivise tra 48 ore di formazione e 22 ore di supervisione.
Luoghi e tempi
I fine settimana di formazione saranno organizzati a Napoli, presso i locali de “Le Scalze” (in Salita Pontecorvo, sopra Piazza Dante) o, se inagibile per lavori di ristrutturazione, presso il Centro Frantz Fanon (in Vico I Concezione a Montecalvario 1, all’altezza della Metro Toledo) o in altra sede da individuare centrale e facilmente raggiungibile dalla Stazione.
Il seminario residenziale sarà organizzato presso un rifugio alpino sito a Entracque, in provincia di Cuneo. Si prevede di arrivare il giovedì nel primo pomeriggio e ripartire la domenica in giornata. Si garantirà vitto e alloggio per l’intera durata del seminario.
Formazione
Sabato
10:30-13:30 Temi imprescindibili
13:30-15:00 pranzo e controra
15:00-17:00 Saperi in divenire
17:00-17:30 pausa caffè
17:30-19:30 Letture condivise
Domenica
09:30-12:30 Campi di tensione
12:30-14:00 pranzo e controra
14:00-16:00 Discussione
Supervisione
Giovedì
14:00 Arrivo in struttura
15:00-19:00 Sessioni di supervisione clinica e/o etnografica
20:00 Cena
Venerdì e Sabato
9:00-13:00 Sessioni di supervisione
13:00-15:00 Pranzo e controra
15:00-19:00 Sessioni di supervisione
20:00 Cena
Domenica
Camminata in montagna
Presentazione della domanda e criteri di selezione per iscriversi
Si chiede di inviare una lettera motivazionale che indichi le ragioni per cui si decide di intraprendere un percorso di conoscenza dell’etnopsichiatria critica; saranno valorizzate le esperienze pregresse, gli interessi e gli eventuali lavori (scritti, video, mostre), l’attivismo e le attività di cooperazione o volontariato. Candidate e candidati sono pertanto invitati ad allegare alla domanda materiali che ritengono utili per far comprendere il proprio percorso di ricerca e formazione. L’email dovrà essere inviata specificando nell’oggetto “Iscrizione a Transizioni” a: illas.informazioni@gmail.com
Presentazione della domanda e criteri di selezione per candidarsi alle borse di studio
Si chiede di inviare una lettera motivazionale con le stesse informazioni richieste a chi si intende iscrivere, nonché le ragioni per cui si chiede di poter usufruire della borsa di studio, documentando in particolare la propria condizione lavorativa. L’email dovrà essere inviata specificando nell’oggetto “Candidatura per borsa di studio a Transizioni” a: illas.informazioni@gmail.com

Programma teorico
(provvisorio)
1^ weekend (inizio 1^ anno)
- Storia critica della psichiatria transculturale e dell’etnopsichiatria, dalla colonia ad oggi.
- Depressione, suicidio e cultura.
- La rabbia della terra e l’apporto dell’ecopsichiatria (crisi ambientale ed esperienza di “fine del mondo”).
- La paura come forma di vita, la psiche ai tempi del genocidio.
2^ weekend
- Psicopatologia degli oppressi e degli oppressori – Fenomenologia politica in contesti razzializzati.
- Psicopatologia della violenza e della tortura. La clinica di Fanon: per un’altra nozione di trauma.
- Psicopatologia e religione: allucinazioni, visioni, stati oniroidi, stati crepuscolari, profetismo.
- Disturbi dell’identità e della personalità: dissociazione, personalità multipla e trance da possessione.
- Modelli di ideazione persecutoria e idioma stregonesco.
3^ weekend
- Psicodiagnostica e colonialismo (TAT Congo, Rorschach…).
- Modelli eziologici e diagnosi transculturale.
- Memoria e paradigmi narrativi.
- Psicodiagnostica e cultura: la diagnosi in contesti socio-giuridici.
- Linguaggio, corporeità e traduzione.
4^ weekend
- Psicologia e scienze sociali: studi critici sull’Edipo, sulla parentela e sulla nozione di unchilding.
- La “famiglia africana” tra comunità e individuazione.
- Decolonizzazione della genitorialità.
- Intersezionalità.
- Identificazioni/Disidentificazioni.
- Infanzia in pericolo, infanzia pericolosa.
- La psicoanalisi in contesti non occidentali.
5^ weekend (inizio 2^ anno)
- Studi critici sulle migrazioni.
- Richiedenti asilo e rifugiati: patologie della cittadinanza.
- La sofferenza istituzionale (CPR, militarizzazione, deportazione, frontiera, prigione) e la diagnosi assente.
6^ weekend
- Studi critici sui saperi medici locali e il mondo magico-religioso.
- L’efficacia simbolica.
- Oggetti terapeutici e parole-agenti.
- Metafore “esperienziali” e strategie narrative nella cura rituale.
- Attività immaginativa orientata e psicoterapia: il ruolo delle immagini nella trasformazione dell’esperienza.
- Sogno e cura.
- Teatro, letteratura e cura.
7^ weekend
- Studi critici sulla memoria traumatica (strategie di contro-memoria; memoria incorporata; ripetizione e ciò che la psicoanalisi dimentica di dire).
- De-istituzionalizzazione e comunità (la psicoterapia istituzionale: François Tosquelles; la critica del dispositivo istituzionale: Franco Basaglia).
8^ weekend
- Riflessione sulle nostre società malate.
- Contorni della psichiatria: la follia come prisma politico.
- Razzismo diagnostico e violenza epistemica.
- Fanon e l’alienazione razziale.
- La vita psichica del razzismo.
Il calendario della formazione potrebbe subire qualche modifica nelle date in itinere. Le date per i seminari residenziali 2026 verranno comunicati in seguito, concordandole con gli iscritti.
Letture condivise
Il primo anno leggeremo i seguenti due libri, divisi in due gruppi di lettura (ciascun gruppo quindi avrà un testo principale da studiare e far “dialogare” con altri materiali):
- L’anno V della Rivoluzione algerina (Frantz Fanon)
- Simbolo, furore, valore (Ernesto De Martino)
Ogni sessione di lettura verrà introdotta da Roberto Beneduce e Simona Taliani, che suggeriranno i primi stimoli e avvieranno la riflessione. Il quarto fine settimana sarà dedicato alla discussione collegiale sulle letture fatte e il modo in cui sono stati lavorati insieme i due testi.
Il secondo anno leggeremo insieme i seguenti due libri, con le stesse modalità del primo anno:
- Ch’ixinakax utxiwa: On Decolonising Practices and Discourses (Silvia Rivera Cusicanqui)
- Il trauma coloniale. Indagine psicopolitica della colonialità in Algeria (Karima Lazali)
Nell’incontro conclusivo, l’ottavo fine settimana, si avvierà una discussione collegiale sulle letture fatte e l’intera esperienza formativa.
Offerta didattica
La formazione sarà distribuita su 8 fine settimana in 2 anni (un weekend ogni 3 mesi, per 12 ore a weekend).
Gli insegnamenti teorici saranno complessivamente di 96 ore, così distribuite:
Sabato
10:30-13:30 Temi imprescindibili
13.30-15:00 Pranzo e controra
15:00-17:00 Saperi in divenire
17:00-17:30 Pausa caffè
17:30-19:30 Letture condivise
Domenica
9:30-12:30 Campi di tensione
12:30-14:00 Pranzo e controra
14:00-16:00 Discussione
La supervisione clinica e/o etnografica sarà distribuita in momenti residenziali. Si organizzerà un seminario dal giovedì alla domenica a Entracque presso un rifugio alpino (facilmente raggiungibile in macchina o con i mezzi di trasporto locale) per un totale di 22 ore. I partecipanti saranno tra i 10/11 a sessione per garantire la presentazione di situazioni cliniche e/o etnografiche da discutere collegialmente.
Costi annui di iscrizione
600 euro + IVA per la formazione + 350 euro (esente IVA) per i seminari residenziali di supervisione (dal giovedì alla domenica mattina: accoglienza con vitto e alloggio inclusi).
Per la formazione non è invece prevista alcuna soluzione di accoglienza.
Si potranno prevedere momenti conviviali a spese di ciascun partecipante.
Sono previste formule di pagamento diversificate a seconda delle esigenze.
Deadline per l’iscrizione
Ci si potrà candidare per le iscrizioni e per la richiesta di borsa di studio entro sabato 1 febbraio 2025.
Si riceveranno le risposte di partecipazione entro sabato 22 febbraio 2025.
I seminari di formazione cominceranno a marzo 2025.
Vi chiediamo gentilmente di rispettare le date qui indicate per aiutarci nell’organizzazione di tutti gli eventi.
Docenti
Noureddine Amara (Zurigo) – campi di tensione
Roberto Beneduce (Torino) – temi imprescindibili
Roberto Bertolino (Torino) – campi di tensione
Livio Boni (Parigi) – saperi in divenire
Viola Carofalo (Napoli) – saperi in divenire
Raffaela Cucciniello (Parigi) – campi di tensione
Miguel Mellino (Napoli) – saperi in divenire
Ibrahima Poudiougou (Oslo) – campi di tensione
Zakaria Rhani (Rabat) – saperi in divenire
Ruba Salih (Bologna) – saperi in divenire
Marica Setaro (Pisa) – saperi in divenire
Simone Spensieri (Chiavari) – campi di tensione
Simona Taliani (Napoli) – temi imprescindibili
Mia Törnqvist (Stoccolma) – campi di tensione
