Giornata di studio multidisciplinare
23 Novembre 2013
Sermig, Arsenale della pace
Piazza Borgo Dora 61, Torino
Le esperienze di intervento rivolto ai migranti, compiute dagli operatori dei Servizi socio-sanitari e dagli psicologi che collaborano con il Tribunale, hanno messo a fuoco negli ultimi anni una vasta area di complessità. Alcuni elementi complessi, quali il diverso universo simbolico e comportamentale a cui riferirsi con le famiglie migranti, per esempio nella relazione di coppia e in quella con i figli; le differenti modalità educative; gli effetti della fragilità sociale, generano sovente una distorsione nell’osservazione delle specificità individuali e delle dinamiche intersoggettive.
Il nodo relazionale che unisce l’operatore al migrante è intessuto delle difficoltà di un incontro che genera sempre ansia e difese. Sembra necessario dotarsi di strumenti per dipanare e distinguere i fattori legati al percorso migratorio, ai suoi traumatismi ed alle difficoltà di adattamento, da quelli connessi alle conflittualità familiari o alle reazioni soggettive, anche quelle psicopatologiche.
Una delle risposte a questa complessità delineata può essere la possibilità di ampliare lo sguardo fino a raggiungere le esperienze limitrofe a quelle degli psicologi e congiungerle in una percezione del fenomeno aperta a molteplici punti di vista. Il lavoro dei Giudici, degli Avvocati, quello degli operatori sociali, i diversi metodi e strumenti, possono incontrarsi con le osservazioni psicologiche e generare un terreno di scambi al cui centro risiedono i punti problematici e critici dell’incontro con lo straniero.