Condividiamo qui di seguito l’articolo Gaza e Israele. Ripensare l’umano tra guerra, violenza e trauma coloniale dell’antropologa Ruba Salih.
Salih ricorda a tutti noi la necessità di inserire le notizie che arrivano in queste ore in una cornice storica coloniale, in quanto la dichiarazione di guerra da parte di Israele ci potrebbe portare erroneamente ad assumere che prima di sabato vi fosse la pace:
Certamente gli abitanti di Sderot e del sud di Israele vorrebbero continuare a vivere in pace. Per gli abitanti di Gaza, all’opposto, ‘pace’ è un concetto astratto, un vissuto mai sperimentato. Per gli abitanti della striscia, così come per il diritto internazionale, Gaza è un territorio occupato la cui popolazione – due milioni e mezzo e per due terzi rifugiati del 1948 – vive o per usare le loro parole, muore lentamente in un regime di prigionia.